Proviamo a visualizzare un’intersezione tra Trappole Mentali ed Economia Umanistica, con la consapevolezza dei Bias di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli: l’economia umanistica promuove la consapevolezza dei bias cognitivi, incoraggiando l’educazione e l’auto-riflessione per migliorare il processo decisionale individuale e collettivo. Assistiamo alla creazione di Politiche Inclusive: quindi i policymakers, che adottano un approccio umanistico, terranno conto delle trappole mentali nel disegnare politiche pubbliche. Ad esempio, possono progettare programmi di welfare che riducono l’avversione alla perdita, offrendo incentivi graduali anziché cambiamenti drastici.

Vi è poi la Sostenibilità e Giustizia Sociale, cioè Riconoscere i bias cognitivi può aiutare a promuovere decisioni più equilibrate, che considerano non solo il profitto economico ma anche l’impatto sociale e ambientale. Questo è cruciale per lo sviluppo sostenibile e la giustizia sociale. Infine vi deve essere un’Architettura delle Scelte, basata sulla conoscenza delle trappole mentali. L’economia umanistica può applicare principi di “nudging” ( far compiere azioni senza imporle ma creando le condizioni favorevoli affinché vengano compiute) per orientare le scelte delle persone verso comportamenti più salutari e sostenibili senza limitare la libertà di scelta.

Concludo affermando che le trappole mentali rappresentano una sfida significativa per l’economia comportamentale e umanistica. Tuttavia, integrando la comprensione di questi bias con i principi dell’economia umanistica, è possibile promuovere decisioni più informate, eque e sostenibili. Questo approccio olistico non solo migliora l’efficienza economica, ma contribuisce anche al benessere complessivo della società, riconoscendo l’importanza delle dimensioni etiche e umane nell’economia.

Quindi siamo in una trappola o la trappola siamo noi? Amici del blog date una risposta nei commenti.

Tindaro Cafarella



2 commenti

  1. Grazie per l’articolo che mi porta a riflettere. La mente influenza le nostre decisioni e proprio nell’equilibrio tra mente e cuore, troviamo la felicità o se vogliamo una felice decisione.

    1. E’ vero Monica, è tutta una questione di equilibrio, tra lo Yin e lo Yang, tra femminile e maschile, tra luce ed ombra, tra essere e sapere. La trappola siamo noi ma abbiamo sempre la possibilità di scegliere, anche quando apparentemente sembra impossibile. Grazie Tindaro per questi articoli molto interessanti, un nuovo punto di vista su una realtà che non è come appare!

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