“Un uomo senza musica è un uomo a metà” (Prof. Garbato)

Milano, primi anni cinquanta.

Non è molto che è finita la guerra, si sente ancora odore di macerie, profumo di ricostruzione.

Un giovane ragazzo lascia il lavoro in officina. Ha aspirazioni diverse per il suo futuro. La scuola serale, frequentata in una traversa di Via Washington a Milano, gli ha permesso di trovare posto in uno studio di architettura vicino al conservatorio.  Ogni mattina arriva presto. È il più giovane, non si può permettere nessun passo falso. Questo lavoro è troppo importante.

Se il capo è in studio lo si capisce dalla filodiffusione accesa. Non lavora mai senza ascoltare la musica classica. Un pomeriggio passa accanto al giovane, che si sta rivelando una promessa in ambito lavorativo. Lo vede sempre lavorare sodo ma non pare prestare attenzione alla musica. Fermandosi gli chiede: <ti piace la musica?>. Il giovane alza la testa. Il suo sguardo è un grosso punto interrogativo, non capisce. < No>, risponde. < Dai, alzati! Oggi è giovedì, siamo ancora in tempo.> ribatte il capo. E, facendogli cenno di infilarsi il paltò, si dirige verso l’uscita. Il ragazzo gli cammina accanto. Non ha la minima idea di dove lo stia portando. Si fa coraggio e timidamente chiede:< dove stiamo andando?> Il capo con un gran sorriso risponde < ai pomeriggi musicali del conservatorio! Ogni giovedì pomeriggio danno un concerto aperto a tutti! > Fu così che il Prof. Garbato accompagnò per molti giovedì a seguire il giovane promettente ad ascoltare la musica. Ai pomeriggi musicali seguirono gli incontri del sabato mattina dove arte, musica e filosofia riempivano le stanze dello studio di architettura del Prof. Garbato.

Solo anni dopo, il ragazzo, oramai uomo, capì il profondo insegnamento che il suo ex datore di lavoro gli aveva donato.

Non ho avuto la fortuna di mio padre, ma questa radio è stata per me un po’ come il prof. Garbato.

E tu hai avuto il tuo Prof. Garbato?

Rosanna Beccalli

1 commento

  1. Rosanna, grazie. Mi hai fatto tornare agli anni in cui anch’io mi recavo a scuola di musica… pensa, proprio vicino a Via Washington. Lì ho trovato anch’io il “mio” Professor Garbato. Si chiama Franco e mi ha accompagnato per dieci anni della mia vita alla scoperta di magie musicali. L’ho rincontrato “per caso” ben due volte nella vita in modo molto particolare, ma questa è un’altra storia. Bell’articolo!!!
    Paola

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