“Io direi che la felicità consiste in un bene, raggiunto il quale, non se ne desiderano altri”.

(Severino Boezio)

Il piacere (Ananda) dello Spirito (Atman) è infinito e cresce sempre; i piaceri del mondo materiale non sono durevoli ed hanno un limite, non puoi mangiare all’infinito il tuo piatto preferito, addirittura puoi fare indigestione. Quello che andiamo cercando è all’apice della scala dei valori di Aivanhov, i bisogni dello spirito il cui campo d’interesse è l’Amore, queste sono le esperienze raccontate dai grandi Maestri Iniziati. Le esperienze che facciamo nella vita servono a purificare le nostre intenzioni al fine di conoscere appunto questo Amore di cui tanto si parla, ma che ancora non ne siamo in grado di sentire l’essenza.L’Amore è l’unico “linguaggio” / vibrazione con il quale lo Spirito può “dialogare” con l’Essere Supremo, l’Uno che tutto permea e tutto costituisce. Tutta la conoscenza e la consapevolezza acquisita attraverso l’esperienza è solo una serie infinita di 0, i bisogni “superiori” dell’uomo introducono proprio quell’UNO davanti a questi 0 che da valore a tutto. Ecco che questa unica realizzazione, anche se davanti a questo unico 0 lo fa diventare 10 (1 l’Essere Supremo Dio, gli 0 le nostre esperienze) che ha un valore, mentre 000000000xInfinito darà sempre 0.

Claudio Zoppi

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