
“L’anima si tinge del colore dei suoi pensieri”
Marco Aurelio (121 dc – 180 dc)
Anima e Spirito, parole utilizzate in modo indistinto l’una dall’altra, ma sono veramente la stessa cosa?
Mi è sorta questa domanda una sera rileggendo degli appunti presi durante una lezione al Ginnasio dei Matti, la sensazione che mi è arrivata è stata che dovesse necessariamente esserci qualche differenza tra le due cose, così ho cominciato a leggere ed a ricercare qualcosa che mi aiutasse a capire.
Ho trovato un bellissima analogia: immaginando la persona come una lampadina, l’Anima è la lampadina stessa, essenziale per emettere luce, mentre lo Spirito è la corrente elettrica che determina l’intensità delle luce emessa.
Nell’antichità, Platone considerava l’Anima come entità psicologia ed emotiva, immortale, preesistente alla nascita del corpo e lo Spirito come entità trascendentale ed universale; per Cartesio l’Anima è una sostanza pensante, sede della coscienza e della ragione, mentre lo Spirito è qualcosa di indipendente dal corpo, universale. Anche la Bibbia identifica lo Spirito come entità universale e divina, mentre l’Anima è un’entità creata dallo stesso Dio. In ogni parte del mondo, in ogni religione, in ogni corrente filosofica Anima e Spirito non vengono interpretati come un’unica cosa: tendenzialmente lo Spirito si avvicina a qualcosa di divino, etereo, mentre l’Anima è collegata al corpo fisico, ma la spiegazione che ho sentito più vicina al mio sentire mi è stata data un’amica nel corso di una piacevole conversazione sull’argomento.
Nella mitologia greca, Psiche è personificata come una bellissima fanciulla mortale, la cui storia d’amore con Eros (Amore) è narrata in particolare da Apuleio nelle “Metamorfosi” (L’Amore e Psiche). Questa figura mitologica è spesso raffigurata con ali di farfalla. La farfalla (anche in greco “psyché”) era un simbolo dell’anima che si libera dal corpo (crisalide) per volare, rappresentando la trasformazione, la rinascita e l’immortalità dell’anima. Il mito di Amore e Psiche è una potente allegoria del viaggio dell’anima umana attraverso prove e sofferenze per raggiungere la felicità e l’unione divina. L’etimologia di Psyché è collegata al verbo greco ψύχω (psycho), che significa “respirare”, “soffiare”. Il significato più antico di Psyché era quindi legato al soffio vitale, al respiro. E’ dunque quella forza che ti spinge a fare l’esperienza, è la parte femminile legata al tempo ed al suono, è lo spazio dove prenderà forma l’informazione, la conoscenza, è l’inizio di tutto ed attraverso l’esperienza dà forma allo Spirito, dal greco pneuma, che significa anche soffio, vento.
Mentre lo Spirito è la trama, l’Anima è l”ordito.
Così ci piace pensare che sia.
Paola Sandri – Claudio Zoppi
Grazie Paola, grazie Claudio,
per averci permesso di aprire una riflessione che difficilmente si affronta.
Lascio qui ciò che la mia essenza percepisce più vicina al suo sentire nel cercare una “definizione” di anima e spirito.
L’anima, la Madre, è la parte femminile di ognuno di noi che viene santificata attraverso il respiro, Padre, Spirito. Il corpo è il tempio dell’anima, dove l’anima fa da tramite tra corpo e spirito. E’ attraverso la sperimentazione della materia che l’anima torna a Dio e viene santificata. Lo Spirito Santo è lo Spirito (Padre) che si fa carne (materia Madre).
Rosanna