
“La natura ci ha dato due orecchie ma una sola lingua, per la ragione che siamo più tenuti ad ascoltare che a parlare”
(Plutarco 46 d.C. – 119 d.C.)
Mentre le parole di Plutarco riecheggiano nel nostro io, ecco che un giorno ci imbattiamo nell’ideogramma cinese dell’ascolto che parafrasa ed arricchisce la famosa frase.
L’ascolto non è semplicemente uno dei nostri sensi che si potrebbe identificare nell’udire.
Ascoltare è porsi nei confronti dell’interlocutore in tutt’altra maniera.
E’ far sentire l’interlocutore come se fosse un re, è dedicargli la massima attenzione, è focalizzare la comunicazione non verbale, è dargli tutta l’attenzione che merita, è ascoltare con il cuore e non con la mente.
Se non c’è il cuore ad ascoltare, non c’è attenzione.
Proviamo a chiederci: noi ascoltiamo?
Rosanna Beccalli
Suggerimento musicale:
Io ringrazio di queste tue parole,
Zenone invita l’ umanità ad aprire la testa su un ragionamento per assurdo, cioè vedere le cose in modo diverso,sotto un aspetto spirituale.
Per capire in modo diverso come stanno le cose, devo ragionare in modo diverso.
L’ economia è uno scambio di energia.
Nel momento in cui sento,più che capire, cambia il mio modo di approcciare alla realtà.
Rendendola più umana.
Ascolto e silenzio. Due cose che si possono imparare con apertura di cuore. Grazie
Grazie Rosanna mi hai fatto venire voglia di andare a rivedermi le due lezioni su Plutarco dello scorso anno fatte al Ginnasio dei Matti: “L’arte di ascoltare e l’arte del tacere”. Due lezioni per me molto importanti in quanto tendevo a parlare sopra gli altri…da allora ho iniziato a capire quanto sia importante tacere e dare il giusto spazio e la giusta considerazione all’ascolto delle altre persone.
L’ascolto dell’altro e soprattutto l’ascolto di sé è cosa rara al giorno d’oggi. A mio parere il silenzio spaventa l’uomo di oggi. L’ascolto da cuore a cuore è fondamentale per una connessione vera e incondizionata. L’unica connessione possibile per creare