Mi sono risvegliato col sorriso quel giorno; anche i successivi, che si susseguivano tra stupori e scoperte, cercando di tenere sempre bene a mente i consigli del saggio Seneca. 

Passavano i mesi ed io crescevo e non ero più “il piccolo”, ma continuavo a guardare ogni cosa con occhi curiosi, eppure sentivo che mancava qualcosa…Mi mancavano degli amici e qualcuno con cui parlare un pochino e condividere le emozioni e le paure. 

Mentre gironzolavo perso in questi pensieri, sbam!!!! Una terribile botta col naso su un grande vetro che non avevo visto… che dolore!!! Ho guardato meglio dietro il vetro e… orrore….c’erano tanti criceti che correvano come pazzi sulle ruote. 

Improvvisamente mi è tornata in mente la mia vecchia e triste vita. Mi sono agitato ed ho cercato di entrare in quel posto terribile per liberare quelle creature, ma non ci riuscivo. 

Ero troppo piccolo e non abbastanza forte per aprire quella porta da solo. Così mi sono guardato in giro per trovare un aiuto: ho visto un grosso cane che passava trotterellando e gli ho chiesto di darmi una mano. Lui bofonchiando si è buttato con tutto il suo peso contro la porta che finalmente si è aperta!

Sono entrato e in fretta ho detto ai criceti quello che avevo scoperto… che non potevano passare tutta la loro vita a far girare quelle ruote; che la vita era fuori da lì ed era qualcosa di straordinario. Mentre spiegavo, con foga aprivo le gabbie, ma molti di loro mi guardavano con occhietti vuoti e, come se non capissero, continuavano a correre in tondo; altri invece si precipitavano fuori e restavano lì disorientati. Dal canto mio avevo fatto tutto quello che potevo. Ho lasciato così quelli che si erano rifiutati di uscire, alla loro scelta: avevano preferito un’inconsapevole, ma sicura prigionia ad una vita, sì rischiosa, ma piena di avventura.

Contento di aver liberato quel piccolo gruppetto, mi sono unito a loro che, in quel momento, non sapevano cosa fare e mentre li guardavo, con tenerezza, ho visto lei: una timida, ma coraggiosa cricetina che si affrettava a raggiungermi. 

Si chiamava Penelope e, dopo aver ascoltato il mio racconto, è rimasta con me. Siamo ripartiti con tutto il gruppo alla scoperta della vera vita.

Ho condiviso tanti momenti di gioia con tutti loro e soprattutto con Penelope. Abbiamo attraversato prati fioriti, abbiamo visto splendidi edifici, cascate, boschi rigogliosi che la notte diventavano paurosi, ma nulla ha mai arrestato il nostro cercare. Abbiamo compreso che il nostro stare uniti e volerci bene era la cosa più importante di tutte.

Quando capitava di trovare altri criceti che giravano a vuoto, li invitavamo ad unirsi a noi, abbandonando le ruote, e molti ci seguivano. 

Era trascorso tanto tanto tempo, almeno per quanto riguarda il tempo dei criceti. La mia adorata Penelope ed io, avevamo visto veramente tante cose, insieme ai nostri amici. La vita era proprio un dono prezioso se sapevi osare.

Un giorno siamo arrivati davanti ad una grande distesa d’acqua: un gabbiano mi ha detto che si chiamava mare. Io ero davvero molto stanco ed ho proposto una sosta, visto che il terreno lì era molto soffice. Così mi sono seduto per riposare. Ho chiamato tutti i criceti ed ho detto loro che dovevano proseguire da soli, cercare la strada che per loro aveva un cuore, perché io ero troppo vecchio e stanco per continuare.

Penelope era accanto a me e mi abbracciava forte: un pochino mi dispiaceva lasciarla sola, ma avevo capito che la mia bellissima avventura sarebbe finita proprio in quel luogo, che la mia ricerca sarebbe continuata in un altro modo. 

Alcuni criceti piangevano. Io invece ero sereno: ho chiuso gli occhi ed ho visto la mia vita espandersi ed esplodere in migliaia di piccole gocce d’acqua che ricadevano tra le onde. Mi ero trasformato in mare, mentre il sole calava all’ orizzonte: quel tramonto era davvero meraviglioso.

Paola Sandri

2 commenti

  1. Aniceto ha avuto coraggio.
    Il coraggio di affrontare il cambiamento che lo ha portato a vivere una vita piena e ricca di soddisfazioni.
    Auguro a tutti noi di avere lo stesso spirito quando le nostre esistenze si fanno opache…

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